Imparare a difendersi significa

imparare a conoscersi.

Un pò di Storia

Il Jiu Jitsu è una delle discipline da combattimento più antiche di cui l’uomo abbia memoria. 

Le leggenda narra che abbia avuto origine in India, per poi essere stato diffuso in Cina, ed infine arrivare in Giappone dove se ne hanno le prima testimonianze scritte e dove gli viene assegnato il nome di Jiu Jitsu, che tradotto letteralmente significa “Arte della Cedevolezza”.

Parte fondamentale del patrimonio tecnico del guerriero giapponese per risolvere combattimenti sulla corta distanza, il Jiu Jitsu è stato particolarmente sviluppato durante il periodo Edo, durante il quale fu proibita la circolazione con armi da taglio o di altro genere.

Con l’abolizione della casta dei samurai e la conseguente messa al bando della pratica delle arti marziali durante il periodo Meiji, il jiu jitsu è stato praticato segretamente e la sua salvezza è principalmente dovuta a Jigoro Kano, studioso di jiu jitsu e fondatore dello judo.

Kano, recuperando elementi provenienti dagli stili di jiu jitsu da lui studiati, li sintetizza nella prima forma di arte marziale educativa al mondo, lo judo. Socialmente ben accolta perché meno violenta dei vecchi stili di jiu jitsu ed avente come fine primario non più la sola vittoria in combattimento, ma la formazione dell’individuo e quindi del cittadino modello, lo judo diventa in breve tempo parte del sistema educativo giapponese.

Per questo motivo molti insegnanti di vecchi stili di jiu jitsu finirono per convertirsi al judo degli albori, ed altri hanno poi iniziato a divulgarlo in giro per il mondo.

Uno di questi , Mitsuyo Maeda, passò molti anni della sua vita viaggiando tra Stati Uniti, Europa e America Latina, partecipando anche a molte sfide con premi in denaro contro praticanti di altre discipline da combattimento, mantenendo così viva la filosofia e parte del bagaglio tecnico del vecchio jiu jitsu.

Stabilitosi in Brasile, Maeda impartì lezioni di judo/jiu jjitsu a numerosi studenti, tra i quali un giovane Carlos Gracie che insieme al fratello minore Helio Gracie ha dato origine non soltanto ad una delle famiglie di combattenti più famose al mondo, ma ad una vera e propria evoluzione del judo/jiu jitsu imparato da Maeda, battezzata poi Gracie Jiu Jitsu o stile brasiliano di Jiu Jitsu.

Lo Stile Brasiliano di Jiu Jitsu

La prima scuola di Jiu Jitsu dei fratelli Gracie apre i battenti a Rio de Janeiro nel 1925, in una realtà ben diversa da quella del lontano Giappone. La necessità di mantenere il Jiu Jitsu un’arte marziale pratica ed efficiente per la difesa personale é alla base del rifiuto dei Gracie di arrendersi all’approccio unicamente sportivo e pedagogico del Judo. Per Carlos ed Helio Gracie, il Jiu Jitsu era prima di tutto uno strumento per sopravvivere.

In un epoca durante le quale le arti marziali erano ancora poco conosciute, i fratelli Gracie decisero di guadagnare popolarità attraverso sfide che riscossero molto successo tra il pubblico, e che portarono il nome della loro scuola alla ribalta. Tali sfide erano talvolta solamente di stampo lottatorio, come quelle con alcuni tra i più grandi nomi giapponesi del judo dell’epoca. In altri casi però si trattava di sfide senza grandi regole denominate “vale tudo”, che significa "vale tutto”, spesso contro esponenti di altre discipline da combattimento.

Il mio Jiu Jitsu è per la protezione dell’individuo, l’uomo anziano, il debole, il bambino, la signora e la giovane donna, chiunque non abbia gli attributi fisici per difendersi.
— Helio Gracie

Fu solo nel 1993 che lo stile di Jiu Jitsu della famiglia Gracie riuscì a guadagnare la sua meritata notorietà a livello mondiale. Rorion Gracie, primogenito di Helio trasferitosi da qulche anno negli Stati Uniti, riuscì infatti ad organizzare la prima edizione dell’”Ultimate Fighting Championship” divenuto oggi l’evento di riferimento delle moderne “mixed martial arts”, ma proposto all’epoca come sfida in gabbia senza particolari regole tra le varie arti marziali, per determinare quale fosse la più efficace.

Royce Gracie, fratello minore di Rorion, dominò il torneo e mostrò al mondo intero l’efficacia della disciplina da combattimento sviluppata dalla sua famiglia, rivoluzionando per sempre il mondo delle arti marziali e degli sport da combattimento.

La popolarità ottenuta grazie a questo evento ha reso lo stile brasiliano di jiu jitsu la disciplina da combattimento in maggiore espansione al mondo. Pilastro fondamentale delle moderne “mixed martial arts” , è praticato in modo amatoriale da milioni di appassionati, e nella sua versione sportiva è divenuto in breve tempo uno degli sport di lotta più praticati al mondo.

In pratica, di cosa si tratta?

Lo stile brasiliano di Jiu Jitsu ha come suo fondamento lo studio della strategia, della distanza, del posizionamento e nell’uso di tecniche di leva articolare e di strangolamento per controllare e prevalere su di un aggressore più forte e pesante di noi. 

A differenza di molte discipline basate sull’uso di colpi per avere la meglio sull’avversario, nel Jiu Jitsu da noi praticato le tecniche di lotta la fanno da padrone.

SI impara infatti a gestire la distanza dall’avversario , a portarlo al suolo dove eventuali differenze di forza e di peso possono essere colmate con l’uso sapiente della tecnica, della tattica e della strategia.

E’ proprio il combattimento al suolo la specialità che ha reso lo stile brasiliano di Jiu Jitsu così popolare. Sono molte le discipline che hanno forme di lotta al suolo, ma nessuna è riuscita ad arrivare ad un livello di approfondimento come quello raggiunto nel Jiu Jitsu brasiliano.

Una volta al suolo, il lottatore di Jiu Jitsu controlla il proprio avversario attraverso un complesso sistema di posizionamento, decidendo poi se costringerlo alla resa applicando tecniche di strangolamento o di leva articolare.

In questo senso lo stile brasiliano di Jiu Jitsu somiglia per molti versi ad una partita a scacchi , durante la quale il posizionamento corretto delle pedine diventa il presupposto fondamentale per lo scacco matto finale.

Partite sempre dal presupposto che il vostro avversario sia più grande, più forte e più veloce di voi, in modo da imparare a fare affidamento sulla tecnica, sul tempismo e sul concetto di leva piuttosto che sulla forza bruta”.
— Helio Gracie

I Benefici

Praticare Jiu Jitsu non  permette soltanto di conoscere e praticare un’ efficace arte marziale ed un avvincente sport, ma anche di ricevere moltissimi benefici sia sul piano fisico che su quello mentale.

Un esercizio fisico completo, il JIu Jitsu aiuta a perdere peso, ad aumentare la capacità aerobica, la massa muscolare, la flessibilità, e la coordinazione.

Dal punto di vista psicologico la pratica del Jiu Jitsu offre benefici forse addirittura maggiori di quelli fisici.

Una maggiore sicurezza in sé stessi, una maggiore capacità di rimanere lucidi e calmi in condizioni difficili, sono benefici riscontrati già dopo qualche mese di pratica, unitamente a quelli derivanti dal sentirvi parte di un gruppo di persone interessanti e spesso molto diverse tra loro, rendendovi più empatici, ed in grado di rapportavi meglio al prossimo. 

In poche parole, praticare Jiu Jitsu vi regalerà uno stile di vita più sano ed equilibrato.

La lezione più importante che ho imparato dal jiu jitsu è stata quella di conoscere veramente me stesso.
— Carlos Gracie Sr.

La Pratica Quotidiana

Per la maggior parte dei nostri tecnici e dei nostri studenti, il Jiu Jitsu è parte integrante delle loro vite e delle loro abitudini quotidiane.

L’allenamento diventa spesso  per molti di loro un appuntamento fisso quotidiano, e l’accademia una sorta di seconda casa in cui sentirsi bene ed in cui poter praticare con impegno e con il giusto spirito.

Le lezioni hanno una durata variabile e seguono un percorso didattico settimanale, e tutte sono strutturate per garantire la massima sicurezza e la minore incidenza di infortuni possibile.